SOMMARIO

1. Plexiglass trasparente: storia

2. Tipi di Plexiglass

3. Plexiglass resistente al calore

4. Un punto sui tipi di Plexiglass

PLAXIGLASS TRASPARENTE:

STORIA

Il plexiglass, il cui nome chimico è Polimetacrilato è una miscela plastica, formata da polimeri di meracrilato. La sua nascita risale al 1928 quando diversi studenti tedeschi, inglesi e spagnoli, erano rivolti alla scoperta di un materiale da utilizzare nell’industria. La formula definitiva, venne trovata nel 1933 e immessa principalmente nel mercato tedesco, grazie ai lavori compiuti da Walter Bauer.

Nello stesso anno venne prodotto il primo Plexiglass, sempre in terra tedesca, grazie a Otto Röhm, un famoso inventore che nel corso della sua vita registrò più di 70 brevetti. In seguito, negli anni successivi, si scoprì che il materiale era molto versatile, tanto da essere utilizzato nella produzione di lenti a contatto plastiche e lastre per giradischi. La rivoluzione era iniziata e tutti accorsero a brevettare il materiale con decine di nomi diversi.

TIPI DI

PLEXIGLASS

Il Plexiglass è anche conosciuto come acrilico, Prespex, metacrilato, ecc. Le varie denominazioni derivano semplicemente da differenti brevetti dei vari paesi e indicano tutte la stessa tipologia di materiale. Oggi ne vengono prodotti vari tipi a seconda dell’utilizzo.

Ad esempio, il Grean Casr che deriva da materiale riciclato al 100% e prodotto in Italia, oppure il Setacryl che è un prodotto colorato molto utilizzato nell’industria edile e nell’arredo. Altre differenziazioni dipendono dall’uso finale delle lavorazioni: abbiamo lastre lucide a fiamma o tampone, piegate a caldo o a freddo, stampate o termoformate. L’industria offre una vasta di tipologie di Plexiglass per ogni esigenza del consumatore.

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PLEXIGLASS RESISTENTE

AL CALORE

Rispetto ad altri materiali che soffrono di sbalzi termici e quindi di deteriorano o producono delle crepe all’interno, come ad esempio il vetro, il Plexiglass è invece molto resistente. A una temperatura di 100° il materiale comincia a diventare più morbido e mollo, arrivando allo scioglimento totale verso i 480°, il livello in cui produce anidride carbonica e acqua.

Questo valore è sicuramente molto alto, ma resta inferiore rispetto ad altri materiali. Naturalmente una continua sollecitazione a continue fonti di calore, potrebbe provocare deformazioni o incurvamenti a seconda del fenomeno e dello spessore.

In tal caso, per scongiurare questa dinamica, bisognerà affidarsi a un’azienda specializzata, così da personalizzare il progetto in base alle condizioni esistenti nell’ambiente. C’è da sottolineare comunque che, con uno spessore di almeno 3mm, una lastra risulti praticamente infrangibile e con una resistenza eccellente.

Se si considera anche la resistenza ai raggi UV e all’isolamento termico, acustico ed elettrico, risulta scontato che l’utilizzo dei pannelli in Plexiglass è una scelta ottimale per migliorare le condizioni del proprio immobile. I difetti insiti e la sensibilità al calore e graffi, sono facilmente raggirabili con una buona fase di montaggio e un buon progetto iniziale.

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UN PUNTO SUI TIPI

DI PLEXIGLASS

Ad oggi il Plexiglass viene utilizzato nel campo edile, per Protezioni Industriali, aggiungere un particolare luminoso alle porte e quant’altro. Può essere anche utilizzato per l’arredo interno, l’illuminazione, la costruzione di apparecchi sanitari medicali, per il settore nautico, nel campo della pubblicità e del merchandising (espositori, insegne luminose, teche).

Anche per la riparazione dei macchinari, in aggiunta alle Protezioni Industriali per macchinari, date le ottime prestazioni di isolamento termico, elettrico ed al fatto che è un materiale infrangibile.

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