SOMMARIO

1. Lavoratori: obblighi e diritti

2. Datore di Lavoro: definizione

3. Formazione sulla Sicurezza: cosa deve fare il Datore di Lavoro

4. Riassunto sulla Sicurezza sul Lavoro

LAVORATORI:

OBBLIGHI E DIRITTI

Guardando alla storia, passi da gigante sono stati compiuti dalla fine dell’Ottocento. All’epoca risalgono i primi rudimenti di testi ufficiali in tema di lavoro. In pieno sviluppo industriale, la normativa era più indirizzata verso gli obblighi da parte del lavoratore. Alla luce del crescente numero di infortuni, il testo era indirizzato ai lavoratori a stretto contatto con i macchinari.

Proprio in ambito industriale, la sicurezza veniva, sì considerata, ma in ottica di continuità della forza lavoro. L’evoluzione del diritto del lavoro, ha seguito lo sviluppo economico e sociale, ricevendo il contributo dei sindacati e si è integrato col nuovo concetto di industria. Il TUSL (Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro), frutto dell’art. 20 del D.Lgs 81/08 è l’attuale riferimento in materia.

La tutela dei lavoratori non consiste di soli diritti. Il lavoratore è responsabile del danno cagionato a sé stesso o ad altri, nello svolgimento della propria opera in caso di inosservanza della normativa sulla sicurezza. Nella misura in cui spetta la dovuta tutela, è dovere di ogni dipendente, seguire ed eseguire quanto previsto nell’attività di formazione.

Questo comporta sia l’attività di formazione teorica, sia l’addestramento pratico. Ciò riguarda ogni settore del lavoro e non di limita all’ambito meccanico e industriale. Ogni lavoro ha i propri strumenti ed è dovere del lavoratore, acquisire il dovuto Know-How che gli consenta di svolgere la propria prestazione professionale in sicurezza. Sebbene sia erroneamente considerata un diritto opzionale, la sorveglianza sanitaria è un esempio di obbligo da parte del lavoratore.

Cardine della normativa, i diritti del lavoratore e sono strettamente connessi con i doveri. In ogni contesto aziendale, il Rappresentante dei lavoratori per la Sicurezza sul Lavoro (RLS) è la figura di riferimento per i dipendenti, in merito a quanto concerne la protezione.

Gli RLS costituiscono quindi l’anello di congiunzione tra le esigenze di sicurezza delle maestranze e le strategie di prevenzione adottate da parte del Datore di Lavoro. Un buon funzionamento del meccanismo organizzativo, vede quindi la partecipazione di ogni elemento attivo ai vari livelli dell’organizzazione dell’unità produttiva, il risultato è la Sicurezza sul Lavoro.

I seguenti punti ricorrono tra i fondamentali diritti del lavoratore:

  • Formazione in merito ai rischi correlati all’attività.
  • Astensione dal lavoro in caso di pericolo sottostimato.
  • Controllo medico personale.
  • Ricorso agli organi di vigilanza.
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DATORE DI LAVORO:

DEFINIZIONE

Apice della piramide della Sicurezza sul Lavoro, il Datore di Lavoro ha un inquadramento nella normativa. Revisione del D.Lgs 81/08, il D.Lgs 106/2009 ha introdotto diverse novità a tal riguardo. Secondo il Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro, il Datore di Lavoro è il titolare del rapporto di lavoro con il dipendente.

I suoi compiti variano a seconda del contesto aziendale. La stessa definizione si applica in più ambiti. Egli è il responsabile dell’organizzazione della Sicurezza sul Lavoro e della prevenzione nel campo privato. La figura è ricoperta dal dirigente responsabile incaricato dei poteri di spesa, gestione e decisione nel contesto pubblico.

L’onere del coordinamento della Sicurezza sul Lavoro, non ricade però interamente sul Datore di Lavoro. Anche in questo caso, il contesto ha il suo potere nell’ottica organizzativa. Il funzionario, privo di ruoli dirigenziali, può essere designato quale responsabile da parte dei vertici coordinatori dell’amministrazione.

Egli assume la conduzione dell’apparato che gli viene assegnato. In assenza di un dirigente è il funzionario a ricoprire il ruolo di Datore di Lavoro. Cosa diversa invece è il ruolo del dirigente nel contesto degli enti locali, poiché questi sono tenuti a rispettare il Regolamento organico del Personale e lo Statuto Comunale.

A prescindere dal contesto pubblico o privato dell’azienda, vi è sempre un vertice a coordinare prevenzione e Sicurezza sul Lavoro. Essenziali nell’organizzazione della Sicurezza sul Lavoro in azienda, sono i dirigenti e i preposti. Queste figure sono opzionali se si considerano piccole realtà. In contesti medio-grandi, il Datore di Lavoro demanda una parte del carico coordinativo, ripartendo ai livelli subordinati.

Il dirigente quindi, traduce in disposizioni operative quanto stabilito dal Datore di Lavoro. Il preposto sfrutta il potere funzionale, così da coordinare e garantire il raggiungimento dei target disposti secondo le linee aziendali. Ai diversi livelli corrispondono quindi obblighi differenti. Il Datore di Lavoro deve:

  • Redigere il Documento di Valutazione dei Rischi.
  • Nominare l’RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione dei rischi).

Qualora presente, il dirigente può sostituire il Datore di Lavoro in merito a:

  • Designazione del medico di competenza.
  • Designazione dei lavoratori responsabili per la prima gestione dell’emergenza.
  • Acquisto e dotazione dei DPI.
  • Gestione della formazione del personale.
  • Elaborazione del DUVRI (Documento Unico di Valutazione dei Rischi).
  • Monitoraggio e adeguamento degli impianti.

Ai preposti invece, compiti di monitoraggio e coordinamento delle emergenze.

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FORMAZIONE SULLA SICUREZZA: COSA

DEVE FARE IL DATORE DI LAVORO

Oltre alle necessarie e doverose dotazioni di DPI e alla progettazione tecnica delle Protezioni Antinfortunistiche, nei contesti industriali, un passaggio fondamentale è affidato alla formazione dei dipendenti ai vari livelli della piramide coordinativa.

Garantire la dovuta Sicurezza sul Lavoro, significa potersi affidare a protocolli standardizzati, istituire i lavoratori è quindi il punto di incontro essenziale per chiudere il cerchio della prevenzione e della gestione del rischio nel luogo di lavoro. Se è vero che a grandi onori corrispondono oneri pesanti, il maggior carico organizzativo è affidato al Datore di Lavoro e alle figure dirigenziali che lo affiancano.

Del resto, il D.Lgs. 106/2009 parla chiaro. Il sistema di prevenzione deve necessariamente prevedere le fasi di formazione, di informazione e l’addestramento. Il canale della formazione deve intraprendere due direzioni. Da una parte vi è la prevenzione dei rischi correlati alle manovre nello svolgimento della mansione lavorativa, dall’altra c’è la tutela dell’incolumità personale.

Ciò deve necessariamente passare attraverso la trasmissione dei concetti e delle nozioni alla base delle procedure di Sicurezza sul Lavoro. L’informazione deve prendere delle tappe essenziali, il rischio è inevitabile ma lo si può ridimensionare, per aumentare il grado di Sicurezza sul Lavoro. È nella fase di addestramento che tutti i passaggi precedenti trovano l’applicazione pratica.

Ciò comporta l’interazione diretta con i macchinari, con il corretto utilizzo dei DPI, con l’utilizzo e la gestione adeguata delle Protezioni Antinfortunistiche. L’addestramento prevede dunque sia l’approccio pratico in situazioni di routine lavorativa, sia nella gestione del rischio in situazioni di emergenza.

Precise figure dell’azienda devono assumere la funzione di formatori. Oltre al ruolo dei dirigenti e dei preposti, le altre figure coinvolte comprendono, il medico del lavoro e il Servizio di Protezione e Prevenzione. La corretta organizzazione della rete di prevenzione e gestione del rischio è dipendenza dell’attività di coordinamento e organizzazione da parte del Datore di Lavoro.

Al vertice compete anche l’onere dell’informazione verso i dipendenti. Secondo la Norma Tecnica è obbligo del Datore di Lavoro utilizzare ogni strumento a sua disposizione per rendere note agli organismi preposti, le informazioni riguardanti i rischi in essere. Le stesse informazioni devono essere esplicitate e rese fruibili da parte di tutti i lavoratori.

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RIASSUNTO SULLA

SICUREZZA SUL LAVORO

Anche se storicamente il lavoro non ha fatto rima con Sicurezza sul Lavoro, tante sono state le informazioni introdotte nel contesto, in tema di tutela dal rischio professionale. Di cose ne sono cambiate, fino all’attuale TUSL. La macchina della Sicurezza sul Lavoro prevede dei diritti ma anche degli obblighi per il lavoratore.

Vige infatti il principio di punibilità del dipendente, che cagiona danno a causa di una inosservanza delle nozioni tecniche e pratiche acquisite in fase di formazione professionale alla Sicurezza sul Lavoro. Altrimenti vige l’obbligo di controllo medico. Importanti figure di garanzia sono gli RLS, che uniscono le esigenze di Sicurezza sul Lavoro da parte dei dipendenti, con l’offerta da parte del Datore di Lavoro.

Diritti inalienabili del lavoratore comprendono, l’astensione dal lavoro qualora sia esposto ad un periodo non calcolato, il controllo medico, la possibilità di ricorrere agli agenti di vigilanza e l’opportuna formazione. Come esplicato dal D.Lgs. 106/2009, il Datore di Lavoro è il titolare del rapporto di lavoro con il dipendente.

Ciò comporta una responsabilità diretta in merito a quanto concerne la sicurezza del collaboratore. Sebbene con alcune differenze tra contesto pubblico e privato, sono le figure apicali della piramide organizzativa, a garantire la tenuta della macchina della Sicurezza sul Lavoro. Elementi importanti, soprattutto nelle aziende medio-grandi, sono i dirigenti e i subordinati.

Se infatti il Datore di Lavoro deve redigere le opportune Valutazioni dei Rischi e nominare l’RSPP, il dirigente può avere un ruolo vicariante mediante la designazione delle figure necessarie all’arrangement organizzativo della Sicurezza sul Lavoro, l’acquisto dei DPI, la gestione del personale, l’elaborazione del DUVRI e il monitoraggio degli impianti.

I preposti svolgono invece il monitoraggio e il coordinamento delle emergenze. È dunque compito dei vertici aziendali assolvere alla formazione, all’informazione e all’addestramento tecnico-pratico del lavoratore. La teoria va affiancata al tutoraggio nella pratica. Informare in merito ai rischi è un obbligo. Ogni componente della realtà aziendale è necessario nell’ottica della Sicurezza sul Lavoro.

Il contesto aziendale deve quindi unire in sinergia l’imprenditore, il capo del reparto di produzione, l’Ufficio Tecnico e le maestranze. Fondamentale è l’ambiente operativo. Anche la progettazione delle Protezioni Antinfortunistiche ad uso industriale, deve basarsi su praticità, tecnologia ed un Konw-How operativo solido. La Sicurezza sul Lavoro non è un dettaglio trascurabile e merita serietà.

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